venerdì 13 maggio 2011

La sciamatura: esperienze di campo

Nel periodo di tempo che va da fine Aprile alla fine di Giugno, tutti gli apicoltori sono molto impegnati a causa del fenomeno chiamato “sciamatura”. In cosa consiste
questo evento che ogni anno ci raddoppia il lavoro in apiario ?
La sciamatura, in breve, è l'istinto delle api alla riproduzione. In questo lasso di tempo iniziano a costruire nuove celle reali e non appena la nuova regina sfarfalla, quella piu' anziana abbandona l'alveare insieme al 15-20% della colonia per andare a creare una nuova famiglia. Questo fenomeno varia per molteplici cause:
- l'istinto alla riproduzione che in alcune famiglie e' più sviluppato;
- la presenza di una regina vecchia;
- la grande popolosità di una famiglia;
- l'occupazione dei favi dal miele che impedisce alla regina di deporre.
Il nuovo sciame appena esce dalla sua vecchia dimora si raggruppa in una sorta di palla nei pressi dell'apiario e si può trovare disteso su terreno, sopra un rovo, sulla facciata di un muro o più facilmente penzolante a qualche ramo nei pressi dell' apiario.
Come intervenire per recuperare uno sciame ?
Partiamo dal presupposto che la sciamatura è un fenomeno che andrebbe tenuto sotto controllo.
Esistono diverse tecniche per prevenirla:
- selezionare regine che hanno un istinto sciamatorio poco sviluppato;
- creare sciami artificiali;
- distruggere le nuove celle reali;
- alleggerire le famiglie togliendo qualche telaino di scorte ed inserendo fogli cerei nuovi.
Il mio consiglio rimane comunque, dopo aver adottato la tecnica che più ci aggrada, quello di aumentare le visite in apiario per poter recuperare i nuovi sciami.
Come possiamo recuperare queste nuove famiglie ?
Prima di tutto bisogna osservare la posizione e l'altezza del nuovo nucleo e poi decidere come
intervenire.
Se si trova ad un altezza accessibile:
ısi procede al suo scuotimento all'interno di un portasciame;
ısi può utilizzare un "sacco raccoglisciame" come quelli che si trovano facilmente in commercio.
Se si trova ad un' altezza difficoltosa:
ısi può salire sull'albero e cercare di applicare il sistema dello scuotimento.
ısi può prendere un asta telescopica ed attaccare ad un' estremità due o tre telaini costruiti. Fatto
questo, si avvicinano questi telaini allo sciame e si lasciano fino a sera. Alla sera troveremo tutto il
nucleo aggrappato a questi telaini. Si fa scendere l'asta e si mette il tutto all'interno di un'arnia.
Fin quando ci si trova di fronte a nuovi nuclei la cosa è abbastanza semplice poichè le api sono poco
aggressive (dal momento che all' interno sono cariche di miele e quindi hanno difficoltà a pungere)
e poi seguono facilmente la loro regina.
Ma cosa di deve fare quando passa un po' di tempo ed il nucleo ormai ha costruito i favi di cera, ha
depositato tutto il miele e la regina depone senza tregua?
In questi casi ci si trova di fronte ad una famiglia stanziata, le api sono abbastanza numerose,
aggressive , ed il sistema dello scuotimento e pressoche' inapplicabile.
Si può applicare, però, una variante del sistema tradizionale :
Con un affumicatore si allontanano le api dai favi, si tolgono quest' ultimi uno ad uno e poi una
volta che le api sono rimaste senza struttura, si applica il sistema dello scuotimento.
Questa tecnica comunque e' lunga e molto laboriosa, si uccidono molte api e spesso anche la regina,
i favi si rompono facilmente ed inoltre tante volte questi favi sono inaccessibili, come all' interno di

comignoli o di cassoni delle serrande delle abitazioni.
Esistono allo scopo in commercio degli aspiratori. Quello da me creato e' una sorta di portasciami
modificato. Prima dello spazio dove saranno inseriti i telaini si trova una camera sigillata dove è
stato collegato un aspirapolvere. Una volta in funzione, il dispositivo crea il vuoto in questa camera
e dal momento che all'imboccatura del portasciami è stato installato un tubo, si crea una forza
aspirante.
Come si procede?
ıSigilliamo il nostro aspiratore, valutiamo l'altezza ed aggiungiamo le varie prolunghe. Fatto
questo, iniziamo ad aspirare tutte le api che sono sopra i favi. Quando le api sono diminuite
notevolmente si iniziano a togliere i favi.
Secondo la mia esperienza quest'ultimo sistema risulta il più conveniente per diverse ragioni:
ıè molto sbrigativo;
ıpoco pericoloso poiché si può lavorare a distanza;
ısi salvano la maggior parte delle api;
ısi possono asportare famiglie insediate il luoghi difficili.
Una raccomandazione importante prima di operare in qualsiasi recupero è valutare bene la tecnica e
l'attrezzatura da utilizzare, ma soprattutto lavorare sempre in sicurezza, poichè se le api sono
importanti lo è anche la vita dell'apicoltore.

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